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13 meravigliosi fiori velenosi

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Soprattutto se la nostra casa è abitata da bambini e animali domestici è importate conoscere tutte le particolarità di ogni specie coltivata nel giardino in modo da poter evitare spiacevoli sorprese; stiamo parlando, in questo caso, dei diversi principi tossici di cui alcune varietà di piante, tra le più comuni, sono dotate.

Molti magnifici fiori sono, infatti, velenosi e, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di concentrazioni minime di sostanze nocive, è sempre consigliato conoscere ogni dettaglio delle piante che si decide di coltivare nel proprio giardino, piuttosto che in vaso sul terrazzo o direttamente indoor.

Scopriamo, quindi, 13 fiori velenosi, tra i più belli e popolari, cui bisognerà prestare un po’ di attenzione in più.

1. Le Ortensie

La Hydrangea, comunemente conosciuta come Ortensia, contiene piccole concentrazioni di cianuro e può essere pericolosa se ingerita in grandi quantità; nel caso vengano assunte un paio di foglie si può andare incontro ad episodi di vomito, diarrea e sonnolenza sia nei bambini che negli animali domestici.

2. Le Clematis

Queste piante perenni, dall’aspetto cespuglioso e dalle copiose infiorescenze, possono causare sgradevoli irritazioni alla pelle poiché contengono l’anemonina, un glucoside altamente irritante che agisce per contatto con la pelle causando dermatiti; se ingerita provoca bruciore di stomaco e lievi ulcere.

3. Il genere Calotropis

Il genere Calotropis si compone di tre specie di piante provenienti dalle zone aride dell’Africa e dell’Asia.

I fiori delle Calotropis trasudano lattice e le foglie di queste piante contengono la calotossina, una sostanza, utilizzata nel trattamento del cancro, che se entra in contatto con gli occhi può causare cecità.

4. Gli Oleandri

Gli Oleandri, meravigliosi arbusti mediterranei che producono vistosi fiori di colore bianco, rosa, giallo o rosso, sono molto comuni e da sempre utilizzati a scopo ornamentale.

Mangiare una piccola parte della pianta, che si tratti del fiore o delle foglie, può causare febbre, disidratazione, bradicardia e, nei casi più rari, persino la morte.

5. Le Azalee e i Rododentri

Azalee e Rododendri appartengono allo stesso genere, il Rhododendron, e sono molto simili tra loro pur presentano alcune differenze soprattutto per quanto riguarda le dimensioni (le Azalee sono più piccole dei Rododendri).

Queste splendide piante, diffuse in tutto il mondo e sempre apprezzate per le splendide fioriture, se ingerite possono causare nausea, dolore addominale e difficoltà respiratorie.

6. Il Narciso

Anche se il fiore e le foglie del Narciso sono causano alcun problema, i suoi bulbi, se ingeriti, possono dare luogo a disturbi quali vomito e diarrea.

Per questo motivo occorre prestare particolare attenzione se ci sono animali domestici, specialmente cani, perché possono scavare il terreno e ingerire parte del bulbo.

7. La Lantana

Le Lantana sono un genere nativo delle regioni tropicali dell’America e dell’Africa; in Italia si utilizzano molto come specie ornamentali e crescono spontanee in zone quali la Sardegna e la Sicilia.

La Lantana contiene una tossina che attacca il fegato e provoca vomito, affaticamento, debolezza e, nei casi più gravi, una seria insufficienza epatica.

8. La Digitale

La digitale è una bellissima ed appariscente pianta erbacea, coltivata a scopo ornamentale e nota anche come “ditale della Madonna”; come la più conosciuta “bocca di leone”, questa pianta appartiene alla famiglia delle Scrophulariaceae.

Tutte le parti della Digitale sono tossiche, dal fiore alle foglie allo stelo, e possono causare mal di testa, mal di stomaco e addirittura la perdita di coscienza se ingerite in grandi quantità.

9. Il Mughetto

Il mughetto è una pianta erbacea perenne, velenosa e molto profumata, appartenente alla famiglia delle Convallariaceae e spontanea nelle zone prealpine italiane.

Il mughetto è molto tossico perché contiene tossine che agiscono direttamente sul cuore e possono causare bradicardia, vomito, visione offuscata e persino la morte. Fortunatamente l’assorbimento di queste tossine avviene molto lentamente e in caso in ingestione si avrà il tempo necessario per raggiungere l’ospedale.

10. Il genere Ipomea

Questo genere di piante comprende circa 500 specie note col nome volgare di “campanelle“; in Italia crescono spontaneamente nei prati e nei campi.

Alcune specie contengono una sostanza chiamata ergina e presente nelle semenze; si tratta di una tossina che agisce in maniera simile all’acido lisergico (LSD).

11. Il Glicine

Il Glicine è una pianta rampicante molto utilizzata nei gazebo e lungo le recinzioni per via del suo magnifico colore e del profumo intenso.

Questa specie risulta tossica in special modo per gli animali domestici; nonostante l’intera pianta sia velenosa le parti più pericolose sono i semi dove si concentra la maggiore quantità di tossine. L’ingestione causa lievi dolori addominali, vomito, diarrea e depressione del sistema nervoso centrale.

12. Le Pervinche del Madagascar

Appartenenti al genere Catharanthus, queste piante sono molto facili da coltivare e vengono utilizzate principalmente come copertura nelle zone a clima caldo.

Le Pervinche del Madagascar sono utilizzato nella medicina ayurvedica e cinese per trattare l’ipertensione, ma un consumo importante può produrre ipotensione con tutto ciò che comporta.

13. La Calla

La Calla contiene ossalato di calcio e l’ingestione di qualsiasi parte della pianta provoca infiammazione delle labbra, della lingua e della gola, sia negli esseri umani che negli animali.


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